“Il modello operativo delle Banche Popolari – secondo il Presidente di Assopopolari Corrado Sforza Fogliani – è caratterizzato da forme tradizionali di intermediazione, orientata prevalentemente al finanziamento della clientela retail, esercitata con bassi livelli di leva finanziaria. Tali connotazioni rimangono inalterate nel tempo, anche a seguito di crisi come quella che stiamo tuttora affrontando”.
I dati evidenziano, infatti, che le Banche Popolari mantengono un rapporto privilegiato con le PMI, verso le quali destinano oltre i due terzi degli impieghi complessivi alle imprese non finanziarie, contro un dato riferito alle altre banche del Sistema pari al 48%. Questa è la loro specializzazione ed il loro punto di forza, come risulta anche dall’andamento dei nuovi finanziamenti alle PMI che nel 2015 non si discosta sostanzialmente da quanto registrato negli anni precedenti la crisi.
Una caratteristica che le distingue dalle altre banche come dimostra, più in generale, il dato sul peso degli impieghi a clientela sul totale dell’attivo, che per le banche della Categoria supera il 70%, contro un valore medio di sistema inferiore di 10 punti percentuali, o l’analogo indicatore relativo ai depositi (57% contro 51%).
Malgrado questo impegno sia portato avanti in un contesto normativo che penalizza le banche del territorio, le Popolari evidenziano valori di patrimonializzazione importanti e ben superiori a quanto riscontrabile per le altre banche del sistema, con il CET1 ratio pari al 16,6% (11,9% il dato di sistema) e un coefficiente di patrimonializzazione totale del 17,3% (14,6%).