Il settore dei servizi finanziari sta attraversando la più profonda trasformazione della storia. I cambiamenti a cui stiamo assistendo sono così ampi e profondi da essere paragonati ad altri momenti importanti per il settore finanziario come la fondazione delle banche moderne da parte della famiglia Rothschild, la deregolamentazione del settore negli anni ’80 e il crollo finanziario globale del 2007-2008. Soprattutto sta cambiando pelle il settore del banking e la crasi tra financial e technology, conosciuta come Fintech sta aiutando a portare avanti una profonda trasformazione tecnologica e non solo, dell’intero comparto.
Oggi i servizi erogati dalla Fintech sono, sostanzialmente, quelli della finanza tradizionale: si va quindi dalle semplici transazioni ai pagamenti, fino all’intermediazione e alla gestione del rischio. Tipici ed esclusivi di questo settore sono, invece, le attività legate alle valute elettroniche come, per esempio, il Bitcoin. La vera rivoluzione portata avanti dal Fintech è stata, dunque, soprattutto quella di pagare il conto attraverso lo smartphone, trovare opportunità di investimento via app o ricevere denaro in prestito da un privato utilizzando una piattaforma online. Azioni semplici dove la tecnologia è impegnata a rendere più accessibili e veloci i servizi finanziari.
Solo qualche settimana fa l’Italia ha recepito gli aggiornamenti alla direttiva europea che va sotto il nome di Psd2 (Payment Service directive) che di fatto apre il mercato interno anche ad attori terzi, che entreranno in concorrenza con le banche. La grande novità introdotta con la Psd2 è la possibilità, per gli operatori finanziari, di chiedere ed ottenere dalle banche informazioni sui singoli clienti, al fine di effettuare transazioni richieste da questi ultimi. Informazioni come il saldo disponibile, il saldo contabile, i movimenti. Siamo di fronte ad un fenomeno rivoluzionario che può cambiare la vita dei clienti, lo spazio finanziario nel quale muoversi, può dare impulso alla nascita di nuovi servizi, un cambiamento radicale delle banche e di come sino ad ora si sono considerate nel loro mondo di riferimento. La Psd2 apre nuovi orizzonti a quello che in molti chiamano Fintech, un settore fortemente tecnologico all’interno del quale operano nuove entità finanziarie che offrono servizi più veloci, più performanti e più trasparenti. Un settore che ha visto la nascita di tante, nuove start up che vogliono cimentarsi con il tema non solo dei pagamenti digitali, ma anche del risparmio e dei servizi che eravamo abituati a fare solo davanti allo sportello del nostro istituto bancario. Il settore invece dei pagamenti digitali che vede la leadership innanzitutto degli istituti che rilasciano carte di credito sta vivendo un momento di vera e propria espansione, a differenza del settore Fintech che ancora deve dimostrare tutte le sue potenzialità.
L’accesso ai pagamenti digitali è già una realtà della nostra vita quotidiana: secondo il Digital Payments Study di Visa relativo al 2017 il 74% degli italiani utilizza forme di pagamento mobile, più del 50% degli italiani invece usa smartphone e tablet per fare acquisti sul web. Inoltre le case produttrici di smartphone hanno da tempo inserito la tecnologia NFC (Near Field Communication) che consiste nell’avvicinare il cellulare al Pos facendo scattare l’addebito sulla carta di credito. Sono parecchie le piattaforme che funzionano grazie a questa tecnologia.
Siamo di fronte ad un cambiamento che ancora deve del tutto manifestare la sua imponenza e le sue potenzialità.