Con la crescita dei volumi intermediati, si chiude un 2019 positivo per le Banche popolari. Nel dettaglio, gli impieghi vivi, al netto delle sofferenze, sono cresciuti mediamente del 2%, mentre è proseguita la riduzione in accelerazione del peso delle partite problematiche sui conti delle banche, con un calo delle sofferenze lorde di oltre il 30%. Dal lato del passivo la crescita dei depositi è stata del 10%. Valori analoghi sono stati registrati dalle Popolari nel Mezzogiorno con un aumento degli impieghi vivi del 2,1%, una riduzione di circa un miliardo delle sofferenze lorde e un aumento dei depositi superiore al 9%. Il flusso dei nuovi finanziamenti, erogati nel corso del 2019, alle piccole e medie imprese ha superato l’importo complessivo di 25 miliardi di euro e quello relativo ai nuovi mutui alle famiglie è giunto a un controvalore di quasi 14 miliardi.
Inoltre, in linea con il rafforzamento patrimoniale già evidenziato negli ultimi anni e con le numerose operazioni di cessione delle partite problematiche, anche nel 2019 il coefficiente CET1 relativo ai requisiti patrimoniali delle Banche popolari salirà ulteriormente collocandosi su un valore medio del 15%, superiore a quello di sistema.
Nel presentare questi dati il Segretario Generale di Assopopolari, Giuseppe De Lucia Lumeno, sottolinea che si tratta di “risultati importanti che bisogna sempre tenere in considerazione quando si affronta il tema del Credito popolare. Va anche aggiunto il dato di fatto che le Banche popolari, senza mai perdere di vista il sostegno a favore dell’economia reale, stanno risolvendo concretamente i problemi di liquidità attraverso l’individuazione degli strumenti più idonei. Questi risultati positivi confermano, ancora una volta, come eventuali ipotesi e progetti di integrazione allo studio devono passare per gli istituti interessati che, attraverso i propri organismi, a cominciare dalle assemblee dei soci, sono gli unici legittimati a prendere decisioni”.