“La gioia della bellezza apre il cuore dell’uomo, se comunicata, essa non diminuisce ma si espande”
Giorgio Zanotto
La Biblioteca dell’Associazione Nazionale fra le Banche Popolari, insieme all’Archivio storico della stessa Associazione, è stata inaugurata il 29 ottobre 2014 all’interno di Palazzo Cenci Bolognetti, in Piazza del Gesù a Roma. L’Archivio storico e la Biblioteca, precedentemente e fino al 2011, erano stati ospitati nell’antica sede dell’Associazione Luigi Luzzatti fra le Banche Popolari sempre a Roma, in via Montevideo.
L’Archivio storico, con la Biblioteca, è composto da un fondo complessivo di oltre 20.000 volumi e di circa 400 faldoni di documenti che ripercorrono l’attività del Credito Popolare a partire dal 1946, anno in cui Assopopolari riacquistò la propria autonomia ricostituendosi dopo che, nel 1926, a seguito dell’introduzione dell’ordinamento corporativo, era stata obbligata a confluire nella Confederazione Bancaria Fascista. I volumi e le pubblicazioni precedenti al 1926, se pur in quantità limitata, ma significativa, consentono di documentare con continuità e in maniera circostanziata l’attività dell’Associazione e delle Banche popolari, presentando alcune rare opere di elevato valore storico e culturale per la vita delle stesse Banche popolari e, più in generale, anche della cooperazione e del sistema bancario italiano nel suo complesso. “Classici e interessanti documenti sulla cooperazione che renderanno possibile riscoprire quella genuina attenzione ad un fenomeno studiato allo stato nascente con grande libertà di giudizio e con indicazioni ancor oggi validissime” come li definì il prof. Giulio Sapelli, in occasione dell’inaugurazione.
È significativo ricordare, su tutte, la raccolta completa della Rivista dell’Associazione,
«Credito e Cooperazione», fondata nel 1889 da Luigi Luzzatti e che vide succedersi alla sua direzione, dopo Luigi Luzzatti, Luigi Albertini (1896-1899) e Luigi Einaudi (per un periodo precedente la Prima Guerra Mondiale). La Rivista documenta, con straordinario dettaglio e ricchezza, la vita dell’Associazione, delle Banche popolari e della cooperazione in tutte le possibili articolazioni, nell’arco di tempo che va della fondazione giuridica del modello italiano della Banca popolare cooperativa fino al 1925, con i contributi di alcuni tra i più prestigiosi giuristi, economisti, politici e statistici.
La Biblioteca possiede anche l’intera opera del prof. Oddone Fantini, successore di Luigi Luzzatti alla guida dell’Associazione e titolare della cattedra di Politica Economica all’Università di Roma fino al 1959, quando gli succedette l’allievo Federico Caffè. Notevole interesse storico presentano anche i numerosi documenti, manoscritti e autografi contenuti nelle diverse raccolte, che sono attualmente oggetto di studio e catalogazione.
La Biblioteca e l’Archivio storico sono stati dedicati a Giorgio Zanotto, economista, insegnante e politico veneto, scomparso nel 1999. Con questa scelta, l’Associazione ha voluto rendere omaggio, proprio in occasione dei quindici anni dalla sua scomparsa, ad un uomo dalle grandi idee, ad un raffinato pensatore per i suoi valori e per l’attività di una vita da comprendere e rappresentare non soltanto il suo tempo ma anche per quello futuro. La sua biografia è, infatti, una rappresentazione concreta di ciò che è e che vuole continuare ad essere l’Associazione fra le Banche Popolari. Personalità poliedrica, sempre rimasto legato alla terra natale, a Verona, Zanotto è stato fra i protagonisti della rinascita italiana del secondo dopoguerra. Discreto ma determinato, allergico alle luci della ribalta, cattolico rigoroso ma mai genuflesso, fortemente legato alla famiglia, sofferto protagonista politico nel suo impegno civile sempre al servizio della propria comunità (assessore, sindaco, presidente della Provincia), resta una figura esemplare in un mondo, quello attuale, in cui, troppo spesso, ad ogni livello della vita pubblica, si antepongono le ambizioni personali a quel “bene comune” che fu invece il costante riferimento di Zanotto.
Quel bene comune che, malgrado i tempi che viviamo non siano affatto facili, grazie alla coesione, all’amicizia, alla tradizione, alla lealtà dei comportamenti che contraddistinguono la categoria delle Banche popolari, rappresenta il faro per poter continuare ad affrontare, a testa alta, l’avvenire. L’Assopopolari rappresenta, infatti, una forma di aggregazione, non solo bancaria, che è proiettata nel futuro, proprio perché è forte del passato. Di un passato fatto, anche, di grande orgoglio che nessuno può distruggere e che la Biblioteca e l’Archivio storico aiutano a rendere pubblico, visibile e fruibile.
L’anniversario, nel 2016, del 140° dalla fondazione di Assopopolari, prima associazione fra imprese private del neo Stato unitario, rappresenta un momento eccezionale per richiamare e riaffermare con forza quei valori e principii identitari del credito popolare che hanno generato un modo peculiare di fare banca capace di rinnovarsi nel tempo, consolidando il proprio dinamismo e la propria vitalità, privilegiando, sempre e comunque, le famiglie e le piccole e medie imprese. Il contesto economico è certamente diverso rispetto a quello della seconda metà dell’800, ma se è vero che il livello di benessere acquisito, a partire dal secondo dopoguerra, è notevolmente superiore a quello dell’Italia appena unificata in cui nacquero le Banche popolari, è innegabile che le forze più attive del tessuto produttivo, le potenzialità di crescita economica e sociale, le speranze per un nuovo sviluppo, risiedono, oggi come allora, nella piccola e media imprenditoria, nelle comunità locali, nei centri produttivi ed agricoli, tra gli eredi di coloro che furono l’anima generatrice del Credito popolare nel nostro Paese. Per queste ragioni e forte di questa storia, l’Associazione è in grado di unire e tenere insieme tutti gli Istituti popolari e di spirito popolare, tetragoni al bonapartismo economico e, comunque, alla finanza distaccata dall’economia reale, la vicinanza alla quale, al contrario, caratterizza e continuerà a permeare il suo agire.
Corrado Sforza Fogliani
Presidente, Associazione Nazionale fra le Banche Popolari