Il Consiglio di Amministrazione dell’Associazione Nazionale fra le Banche Popolari, riunitosi in data odierna sotto la Presidenza del rag. Ettore Caselli, ha preso in esame la situazione determinatasi a seguito della pubblicazione del D.L. del 24 gennaio 2015 che, come noto, è intervenuto sulle Banche Popolari.
Il Consiglio di Amministrazione dell’Associazione Nazionale fra le Banche Popolari, riunitosi in data odierna sotto la Presidenza del rag. Ettore Caselli, ha preso in esame la situazione determinatasi a seguito della pubblicazione del D.L. del 24 gennaio 2015 che, come noto, è intervenuto sulle Banche Popolari. In risposta alle considerazioni espresse dal Governo a sostegno del decreto si osserva che: – il concetto di mutualità viene oggi declinato con il facilmente misurabile impegno nei confronti dell’economia reale e dello sviluppo competitivo dei territori, nonché nelle forme diversificate di impegno sociale. – la patrimonializzazione delle Popolari coinvolte dal decreto è adeguata, come testimoniato dall’avvenuto superamento dei recenti test BCE. – la dimensione dell’attivo non è incompatibile con la mutualità, come è dimostrato dalla presenza sui mercati internazionali di Banche cooperative con attivi abbondantemente superiori ai 1.000 miliardi. Ciò detto, il Consiglio ribadisce il proprio orientamento favorevole ad una riforma della categoria, che sappia preservare il suo patrimonio identitario in un contesto di mercato profondamente mutato. La commissione di esperti indipendenti, composta dai Professori Tantazzi, Marchetti e Quadrio Curzio, ha oggi fornito le proprie preziose indicazioni su iniziative che, allo stato, possono essere intraprese al fine di ottenere una modernizzazione del sistema delle Popolari. Al riguardo la Commissione ha illustrato le diverse alternative, fondate su una più significativa apertura al capitale nella formazione degli organi di governo della Popolare cooperativa ovvero, nella diversa prospettiva, non scevra di dubbi di legittimità costituzionale, di forzosa conversione in spa, sulla ponderazione del voto di capitale, con particolare favore per i soci con possesso azionario limitato/durevole. Nella consapevolezza che modernizzare vuol dire riformare e non cancellare, l’Associazione si conferma disponibile ad un confronto con il Governo, nella speranza di contribuire all’individuazione di una soluzione condivisa, nell’interesse del sistema e del paese.