All’origine di “Educazione Finanziaria: Banche Popolari e PMI” vi sono due semplici quanto importanti considerazioni.
In primo luogo l’importanza delle piccole e medie imprese per la crescita e l’occupazione in Italia. È di vitale rilievo sottolineare, in ogni sede, che il sistema produttivo nazionale, più che in altri Paesi, poggia saldamente su milioni di aziende di minori dimensioni, alle quali si devono oltre il 70% del valore aggiunto prodotto e l’80% dei posti di lavoro.
Questo implica che chiunque desideri affrontare il problema di offrire “educazione finanziaria” nell’ambiente di lavoro – che è poi il contesto nel quale la maggioranza dei principali operatori economici, dai semplici cittadini agli imprenditori stessi, trascorre gran parte del proprio tempo – deve porsi quale obiettivo primario una decisa presenza nelle realtà produttive, ergo, nelle PMI.
A questa indiscutibile circostanza si deve accostare un secondo fattore di indubbio rilievo: le Banche Popolari sono, da sempre, l’interlocutore primario della piccola e media imprenditoria italiana.
Già dalla costituzione della prima banca popolare, avvenuta a Lodi nel 1864, infatti, le Popolari diffusero e si affermarono come risposta ad una carenza fondamentale del contesto economico di allora (e di adesso), la disponibilità di credito delle classi meno abbienti ed in particolare per quelle che gradualmente, dopo l’ormai superato periodo di prevalenza delle grande industria, sarebbero diventate (e sono) il pilastro portante dell’economia: le piccole e medie imprese. Una relazione di reciproco sostegno particolarmente efficiente: se oggi le Banche Popolari possono contare su 9.500 sportelli in tutto il territorio nazionale, ovvero più del 28% delle dipendenze bancarie e raccolgono ed impiegano circa un quarto dell’intero sistema finanziario, all’origine di tali “performance” vi è senza dubbio il loro rapporto privilegiato con le PMI.
Facendo perno su questi due assunti, la presente pubblicazione si configura come ulteriore evoluzione del progetto “Educazione Finanziaria” avviato all’inizio del 2008 dall’Associazione Nazionale fra le Banche Popolari, il cui obiettivo dichiarato è quello di fornire un contributo, di carattere sia informativo che pratico, allo sviluppo di una cultura economica sempre più diffusa in tutte le fasce demografiche e sociali della popolazione.
In questi anni l’Associazione si è costantemente impegnata nel campo dell’educazione finanziaria realizzando una molteplicità di iniziative finalizzate, in linea con gli obiettivi del progetto, a monitorare non solo la attività in materia delle Banche Popolari, ma anche a sviluppare concretamente strumenti utili per la produzione e la diffusione delle conoscenze in campo economico e finanziario, a partire dalla semplice sensibilizzazione dei cittadini verso queste tematiche, tanto importanti quanto, purtroppo, trascurate. Alle numerose pubblicazioni che si sono succedute negli ultimi anni, tra le quali “I giovani e l’educazione finanziaria”, “Il linguaggio del credito, dell’economia e delle assicurazioni”, “Internet e l’educazione finanziaria” “Il glossario dei termini economici”, si è affiancata una costante attenzione agli sviluppi nell’ambito dell’Unione Europea, possibile grazie alla presenza diretta di un rappresentante dell’Associazione nel Gruppo di esperti attivo in seno alla Commissione Europea, che riunisce i maggiori esperti del settore. Proseguire nel solco tracciato è fondamentale, nella consapevolezza che aumentare l’attenzione su tali tematiche è una priorità politica ed un obiettivo che deve essere perseguito con costanza ed applicazione da tutti i protagonisti del sistema economico finanziario. È opportuno, peraltro, rilevare come dall’analisi delle varie iniziative promosse dalla Categoria, sia emerso un elevato grado di consapevolezza delle Banche Popolari riguardo alle questioni formative in campo economico, interpretata in stretta connessione con il concetto di Responsabilità Sociale dell’impresa verso i propri stakeholders, elemento fondamentale nella relazione tra Banche Popolari e comunità locali. L’incessante produzione di strumenti di formazione destinati a studenti, famiglie, piccoli e medi imprenditori pone quindi le Banche Popolari all’avanguardia per ciò che concerne la diffusione della cultura finanziaria del nostro Paese.
Nell’ambito del percorso dell’Associazione è emersa, pertanto, la volontà di dare vita ad un volume agile, in quanto di rapida consultazione e di facile comprensione, ma al tempo stesso completo, in grado di garantire un’informazione corretta ed efficace. Un volume in grado di dare risposte ad almeno tre esigenze:
inquadrare, attraverso l’analisi di un’ampia gamma di dati territoriali, il concreto supporto fornito dalle Banche Popolari al tessuto produttivo locale ribadendo, in modo inequivocabile, il ruolo fondamentale svolto da questi istituti a sostegno delle PMI e del loro processo di crescita;
dare conto alle piccole e medie imprese delle novità intervenute nel settore bancario, nel quale gli effetti della crisi finanziaria globale hanno agito da acceleratore per l’entrata in vigore di nuove regole, volte a rafforzare qualitativamente e quantitativamente il patrimonio delle banche; questo susseguirsi di innovazioni in campo normativo finanziario rischia, infatti, di generare una situazione nella quale nonostante il tentativo di dialogo tra Popolare e Piccola Impresa, vengono a mancare le necessarie conoscenze reciproche tra gli interlocutori;
mettere quindi a disposizione delle imprese, in particolare quelle minori, che rappresentano la clientela di riferimento delle Banche Popolari, uno strumento utile per orientarsi nei loro rapporti con il mondo bancario, facilitando i processi di auto-valutazione finalizzati, grazie all’analisi dei fattori di rischio e degli elementi di forza e debolezza, a districarsi più rapidamente nel mutato contesto.
Per rispondere a questi interrogativi, la prima parte della pubblicazione offre da un lato una panoramica dell’evoluzione più recente del peculiare rapporto tra Banca Popolare e territorio mostrando, nello stesso tempo, come proprio l’invariata vocazione localistica delle Banche Popolari sia stata uno dei fattori fondamentali del loro sviluppo sul territorio, come dimostra la sensibile e diffusa crescita delle quote di mercato. Un risultato raggiunto modificando le strutture organizzative, in particolare aggregando un numero crescente di banche del territorio all’interno di gruppi bancari, secondo un modello federativo di matrice cooperativa, senza alterare la propensione al supporto della clientela di riferimento, fatta di famiglie e PMI.
La seconda parte fornisce, invece, un insieme di informazioni e di consigli pensati per aiutare i piccoli e medi imprenditori nel difficile compito di comprendere le conseguenze che la nuova regolamentazione internazionale porterà inevitabilmente nella loro attività. Infatti, il sistema bancario, in linea con la costante evoluzione delle regole prudenziali di Basilea, ha adottato nuove procedure per una più attenta valutazione e una maggiore conoscenza dei soggetti finanziati, al fine di ridurre i rischi connessi alle attività di finanziamento.
L’attività svolta dalle Banche Popolari per il miglioramento della cultura finanziaria delle PMI si dimostra in questo contesto particolarmente importante, potendo avvalersi di un rapporto diretto, privo di intermediazioni, con gli imprenditori, imperniato su un dialogo costante.
Una posizione di certo privilegiata, che pone però le Banche Popolari di fronte anche alla responsabilità di contribuire alla crescita della saggezza, della responsabilità e della conoscenza economica in tutti coloro che sono parte integrante del territorio e del suo tessuto produttivo.
In conclusione, se la lettura di questo volume potrà dare ulteriore impulso alla conoscenza reciproca e quindi alla fiducia tra Banche Popolari e PMI si potrà ragionevolmente affermare che lo strumento scelto, le iniziative di educazione finanziaria, avrà colto nel segno raggiungendo non solo il proprio obiettivo primario, la diffusione di cultura economica, ma anche e soprattutto la sua meta ultima: rafforzare ulteriormente quel legame che unisce due dei soggetti più dinamici nel nostro panorama economico, il Credito Popolare e la Piccola e Media Impresa.