Sembrava fatta. Nella discussione sul “salva-risparmio” era pronto, con un accordo generale, l’emendamento sull’educazione finanziaria. Ma, purtroppo, sembra che neanche questa volta si riesca a concretizzare alcunché colpa la mancanza di copertura finanziaria. Il Governo non avrebbe, infatti, previsto alcuna voce di spesa per investire sull’educazione finanziaria. Ora ci riprova, speriamo con miglior successo, il Presidente della Commissione Finanze al Senato, Mauro Maria Marino presentando, di nuovo, due proposte.
Il problema è noto da tempo. In Italia l’educazione finanziaria non decolla. Le conoscenze degli italiani risultano modeste, troppo basso il livello di alfabetizzazione finanziaria con ripercussioni negative su delicate scelte relativamente a investimenti e risparmi, piani pensionistici e assicurativi. Se non mancano le iniziative ad opera di Ministeri, scuole, banche e associazioni, manca un coordinamento e un quadro nazionale che definiscano fabbisogni formativi, priorità e criteri di intervento.
Per il Segretario Generale dell’Associazione Nazionale fra le Banche Popolari, Giuseppe De Lucia Lumeno “accorpare le diverse proposte, come volevano i Presidenti delle Commissioni Finanze della Camera e del Senato Maurizio Bernardo e Mauro Maria Marino, introducendole nel “salva-risparmio” è un’occasione che non va persa e che avevamo sostenuto perché andava nella direzione di realizzare una strategia nazionale sia potenziando la formazione per giovani e adulti sia istituendo un Comitato nazionale per l’educazione finanziaria”. “Assopopolari – ha aggiunto De Lucia Lumeno – sperando che l’ipotesi non sia del tutto archiviata, è pronta a fare la propria parte mettendo a disposizione la specificità degli istituti di credito che rappresenta e la propria esperienza. Le pubblicazioni e i supporti formativi per risparmiatori, clienti, soci e operatori dei singoli istituti di credito prodotti dalla nostra associazione, ne siamo certi, saranno un utile patrimonio per la definizione di un piano che, se e quando sarà operativo, dovrà avvalersi di tutte le specificità esistenti nel sistema”.
Roma, 1 febbraio 2017